Air doll, la bambola sessuale giapponese che cambiò la nostra concezione dei rapporti con le macchine
Correva l’anno 2000, i giochini sessuali erano ancora rudimentali, ed il mondo della robotica non era neppure capace di immaginare quanto sarebbe arrivato a sessualizzarsi qualche decade dopo.
Chi invece seppe prevedere come sarebbero evoluzionate le cose e, in un certo senso, contribuì a diffondere questo pensiero, fu Joshiee Gouda, autore del manga ‘La figura pneumatica di una ragazza’, nel quale narrava la storia di un uomo innamorato della sua bambola gonfiabile che, un bel giorno, prese improvvisamente vita ed iniziò a comportarsi come un essere umano dolce, servizievole, disposta a fare qualsiasi cosa per il suo amore. Anni più tardi il manga fu adattato al cinema con il nome di Air Doll, e l’idea si sparse come la polvere.
Soltanto due decadi dopo l’idea di Yoshiee Gouda, nei grandi stabilimenti di prodotti erotici già non si sorprende più nessuno se si parla di Sex Dolls, ovvero bambole estremamente realistiche che possono essere completamente personalizzate, in grandezza, in colore della pelle, dei capelli, o addirittura dello smalto delle unghie.
Addirittura si può personalizzare la grandezza degli attributi del suo busto ed altre cose del genere. Il suo prezzo varia tra i 2500 ed i 6000 euro e molte di esse sono già apparse per le strade di Brescia, Roma, Torino, ed altre grandi città italiane.